patate scavate uova di quaglia e porcini

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Ciao a tutti.

Giovedì 08-10-09 siamo finalmente riusciti a fare un menù tutto funghi, spero sia piaciuto; noi ci siamo impegnati molto nell’eseguirlo.
Per coloro che non hanno trovato posto vogliamo dare la ricetta di un piatto interessante, anche se lo abbiamo un pò scopiazzato qua e là e un pò modificato:

patate scavate con uova di quaglia, porcini e fonduta di toma:

  • sbucciare e scavare le patate (io ho usato uno scavino ma si può usare un cucchiaino o uno spelucchino) di media dimensione;
  • buttarle in abbondante acqua salata bollente per 7/8 minuti
  • scolarle e raffreddarle (occhio alla cottura che poi si rompono!)
  • metterle in una teglia da forno, romperci un uovo nello scavo (attenzione le uova di quaglia sono molto fragili e se non si incidono con un coltellino a seghetto vi rimarranno un sacco di frammenti di guscio!)
  • metterci i porcini precedentemente saltati in padella con un pò di olio e sale, infornate a 200° per 6/7 minuti (attenzione l’uovo non deve cuocere, solo prendere temperatura)
  • impiattare e ricoprire con abbondante fonduta bella calda che io ho fatto sciogliendo 30 g. di burro 200g di toma ma si può usare fontina o comunque un formaggio a pasta abbastanza grassa, un cucchiaio di farina
  • amalgamare bene il tutto a fuoco basso e aggiungere un bicchiere di latte, cuocere per 10 minuti, se non viene bella liscia e priva di grumi si può passarla con il frullatore a immersione(questa non è la ricetta della classica fonduta ma una modifica per semplificare e velocizzare il risultato!), una spolverata di pepe e… “su ca le bel”!

Assieme io berrei un bel vino bianco di struttura un pò invecchiato, noi lo abbiamo servito con un Timorasso vendemmia tardiva del 2004
dei Colli Tortonesi dell’ az. Ricci, questo è tutto. Alla prossima!

ciao Andrea

10 pensieri su “patate scavate uova di quaglia e porcini”

  1. Bel piattino, “nà frisa” calorico ed assai poco vegetariano!!! anche se golosamente succulento.
    Quello che, ahimè, non riesco a trovare con una certa facilità è una cucina senza latte/burro ecc., soprattutto in “forma nascosta”.
    Mi rendo conto di essere un poco “difficile” nella scelta del cibo ma, secondo il mio punto di vista, più i piatti sono semplici e, soprattutto se composti con buoni ingredienti – questi si di 1° scelta, possono dare delle soddisfazioni “palatali” quasi dimenticate ed addormentate dall’usuale standard cibario.
    Un esempio per tutti? Ma qualcuno SA’ riconoscere, in una pizza, se il pomodoro è o no di buona qualità? o potrebbe essere migliorabile anche a fronte della , poco modesta, cifra che si paga per la stessa?
    Con simpatia.

  2. a parte che non cè carne , comunque è molto difficile dal punto di vista
    commerciale utilizzare prodotti di alta qualità per il prezzo , di
    conseguenza i cuochi come me che non possono sforare in quanto il mio menù a 25 euro è veramente tirato, cerchiamo di aggiungere sapori
    meno costosi ma altrettanto saporiti.Per il pomodoro sulle pizze non posso che darti ragione ma il cliente medio è più attratto dal prezzo
    basso che dalla qualità e da qui parte l’ impoverimento del palato…
    ciao

  3. Bella ricetta e bellissima l’idea di un blog della baritlera. Visto che giovedì non avevi posto per tutti la soluzione è molto semplice… ripetere la serata fino a che non ricevi prenotazioni!!! ciao pippo

  4. Si, al limite non va bene per Vegani, vista la presenza di uova e formaggi, non so sulle patate.
    Per la pizza noi usiamo i pelati che si trovano da Eataly: non che voglia fare pubblicità, però sono a basso prezzo (ne trovi due versioni, una a un euro e l’altra a 59 cent o giù di di) e sono di qualità, almeno rispetto al pelato da supermercato che vai a pagare comunque 40 50 cent. E la differenza si sente eccome, sia in digeribilità che in gusto. Mi lascia un po’ perplesso una eccessiva colorazione e su quella si dovrebbe indagare. 😉

  5. Che dire…. non c’è nulla da dire, un plauso direi che colmi la Vostra bravura, poichè la patata era di Chianocco poteva bastare, tu l’hai saputa arricchire con una semplice ricetta, affiancandogli un SIGNOR vino.
    Permettimi di complimentarmi per il dolce (sapendo che la mano dell’artista è un’altra)
    Ciao Enrico C.
    Ci vediamo il 24 c.m.

  6. Questa ricetta era semplicemente divina… un associazione di gusti favolosa! (come del rest tutta la cena!! )
    sperimenterò anche io a casa… speriamo con risultati non tropo scarsi! 🙂
    alla prossima ottima cena!
    Ire

  7. Ottima ricetta, gusti semplici e abbinamenti ottimali. Piatto non proprio leggero ma per enfatizzare i sapori è d’obbligo qualche caloria in più!

    Per quanto riguarda la pizza posso dire che distinguere il pomodoro di qualità non è poi cosi difficile basta far attenzione all’aspro e all’acido di gusto e di olfatto; quanto questi sapori sono troppo accentuati ci troviamo di fronte alla scarsa qualità e produzioni di pomodoro intensive.

    Proprio in Chianocco produco (amatorialmente) pane cotto a legna fatto con il solo lievito madre autoprodotto secondo la ricetta storica Chianocchina (ricetta recuperata anni fa dalla buon anima della titolare della vecchia panetteria del castello di chianocco)… e mi piacerebbe leggere, su questo blog, anche qualche cenno sul pane che proponete ai vostri commensali…

    Saluti e complimenti!
    Massimo

  8. Quanto prima mi cimenterò nella preparazione dei piatti qui descritti. Speriamo in bene!
    Sono perfettamente d’accordo con il Sig. Pippo Barillà: DOVETE ripetere le serate a tema per i “derelitti” come me che, per mancanza di posti, non hanno potuto godere delle vostre prelibatezze!
    Cordiali saluti Clara

  9. ..accidenti…devo dire che oltre alla cara amica Sandra anche io sono molto attirata da questa splendida ricettina…..uff ma ce la faro?? Ok…nel caso verro’ direttamente a mangiarle li’… 🙂
    baci Mariella

  10. Sono interessata alle vostre ricette. Ho scoperto il vostro sito grazie al collega e amico Leonardo Osella

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